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Associazione Dhyana / Piccoli momenti di pace: proposte per genitori e figli

Premesse

I piccoli esercizi che proponiamo qui di seguito vogliono essere una proposta per i tanti genitori che in questi giorni sentono tutta la difficoltà di entrare in relazione con i propri figli, in un momento in cui bambini e ragazzi esprimono il disagio di non poter uscire di casa e ci mettono alla prova, sfidando la nostra pazienza e la nostra capacità di accogliere le loro piccoli e grandi ansie.

Possiamo provare ad accogliere la loro difficoltà, trovando dei piccoli momenti di silenzio e di ascolto: così facendo, accoglieremo anche le nostre paure.

Tutti i piccoli momenti proposti possono essere realizzati se si ha un solo figlio ma sono molto belli anche se condivisi con i fratelli: lo spazio di ascolto e di Amore che si crea aiuterà ad espandere lo spazio del Cuore.

Esperienza pratica

Di seguito presentiamo una serie di piccoli esercizi; si possono realizzare gradatamente, uno alla volta, fino a quando non sentiamo di voler passare a quello successivo; per poterli realizzare occorrono un tappeto, dei cuscini e abbigliamento comodo. Consigliamo di mettere in sottofondo una musica rilassante, che possa accompagnare nell’esperienza. Sul web se ne possono trovare tante.

Momento n. 1: Respiriamo insieme

  • Ci sediamo su un tappeto, in una posizione comoda, di fronte a nostro figlio; realizziamo delle inspirazioni contando fino a 5 e delle espirazioni, sempre contando fino a 5; mentre inspiriamo visualizziamo un palloncino dentro la nostra pancia che si gonfia ed espirando lo vediamo sgonfiarsi; possiamo chiedere a nostro figlio di che colore è il suo palloncino e poi dire di che colore è il nostro. Ripetiamo le respirazioni 5 volte. Se vogliamo possiamo poi insieme disegnare i nostri palloncini.

Momento n. 2: Guardiamoci negli occhi

  • Ci sediamo su un tappeto, in una posizione comoda, di fronte a nostro figlio; la cosa più importante in questo esercizio è non fare nulla, non toccarsi, non muoversi… semplicemente cerchiamo di entrare nella parte più intima di nostro figlio attraverso la porta dei suoi occhi; guardandoli, pensiamo a quanto la sua presenza nella nostra vita ci scaldi il Cuore e ci riempia di Gioia. Ci accorgeremo di leggere in quegli occhi che ci guardano tante bellissime parole d’Amore. Non è importante quanto tempo rimaniamo nello sguardo, e non è utile forzare il bambino a fare ciò che non si sente di fare; per questo, se dopo pochi secondi il nostro bambino toglie lo sguardo, non rimproveriamolo, va bene così. Se i bambini sono più di uno, spostiamo lentamente lo sguardo dall’uno all’altro, lentamente. Possiamo poi chiedere al bambino cosa ha provato, o chiedergli di realizzare un disegno; lo stesso possiamo fare noi.

Momento n. 3: Tocchiamoci le mani

  • Ci sediamo su un tappeto, in una posizione comoda, di fronte a nostro figlio; ci avviciniamo fino a quando le nostre mani si toccano; a questo punto iniziamo a toccarci le dita, solo i polpastrelli; poi uniamo i palmi, sentiamo il contatto, sentiamo il calore. Possiamo comunicare al bambino quello che sentiamo, con parole semplici, comprensibili; procediamo intrecciando le nostre dita e assecondando i movimenti che il bambino vuole fare; non diciamo niente di superfluo, solo poche, essenziali, parole che possono esprimere il nostro Amore; non forziamo nessun movimento, né nessuna parola; se il bambino vuole stare in silenzio, va bene così. Se i bambini sono più di uno, spostiamo lentamente lo sguardo dall’uno all’altro, lentamente e ripetiamo il movimento; invitiamo poi a realizzare il contatto anche tra fratelli. Possiamo poi chiedere al bambino cosa ha trovato, o chiedergli di realizzare un disegno; lo stesso possiamo fare noi.

Momento n. 4: Abbracciamoci

  • Ci posizioniamo in piedi su un tappeto, di fronte a nostro figlio, ad una distanza di qualche metro; piano piano iniziamo insieme ad avvicinarci, guardandoci negli occhi. Quando la distanza tra di noi si è azzerata, apriamo le braccia e abbracciamoci; rimaniamo nell’abbraccio, senza dire nulla, senza fare altri gesti, ma pensando a parole d’Amore e di Gratitudine per la presenza di nostro figlio nella nostra vita. Se i bambini sono più di uno, spostiamo lentamente lo sguardo dall’uno all’altro, lentamente, e ripetiamo il movimento; invitiamo poi a realizzare l’abbraccio anche tra fratelli. Possiamo poi chiedere al bambino cosa ha provato, o chiedergli di realizzare un disegno; lo stesso possiamo fare noi. Ripetiamo l’abbraccio tutte le volte che vogliamo.

Momento n. 5: Dedichiamoci parole d’Amore

  • Ci sediamo su un tappeto, in una posizione comoda, di fronte a nostro figlio; guardandolo negli occhi iniziamo con lui un dialogo d’Amore, fatto di piccole, essenziali, parole d’Amore, ad esempio “quando ti guardo il mio Cuore si riempie di Gioia”, oppure “sono davvero molto fortunata di poter essere la tua mamma”, o ancora “la mia vita con te è come un arcobaleno”… chiediamo a nostro figlio se anche lui vuole dedicarci una parola d’Amore. Non giudichiamo quello che ci viene spontaneo dal Cuore, non controlliamolo, facciamolo fluire, semplicemente. Anche quando ascoltiamo le parole di nostro figlio, non aggiungiamo nulla, rispondiamo con uno sguardo pieno di Amore. Possiamo poi chiedere al bambino cosa ha provato, o chiedergli di realizzare un disegno; lo stesso possiamo fare noi.

Momento n. 6: Parliamo senza parole

  • Ci sediamo su un tappeto, in una posizione comoda, di fronte a nostro figlio; spieghiamogli che il gioco che faremo consisterà nel trasmetterci delle parole d’Amore senza parlare, ma collegandoci tramite i nostri pensieri: “scommettiamo che ci riusciamo?”; possiamo spiegare al bambino che questo esperimento può riuscire perché l’Energia del nostro pensiero è più forte della nostra voce e che funziona ancora meglio se le persone che ci provano sono collegate da un invisibile filo di Amore. Iniziamo guardandoci negli occhi, e poi pensiamo ad una parola bella nella sua semplicità, come ad esempio “ti voglio bene”, “sei sempre nel mio Cuore”, o anche parole singole come “Cuore”, “Amore”… e chiediamo al bambino di provare ad indovinare. Poi invertiamo i ruoli. Ovviamente sarà bello provare e sorridere insieme del risultato e magari scoprire qualcosa di magico… Possiamo poi chiedere al bambino cosa ha provato, o chiedergli di realizzare un disegno; lo stesso possiamo fare noi.

Momento n. 7: Imitiamo la natura

  • Ci sediamo su un tappeto, in una posizione comoda, di fronte a nostro figlio; per fare questo divertente esercizio abbiamo bisogno di un po’ di spazio; spieghiamo al bambino che ora noi racconteremo una storia e imiteremo gli animali e gli elementi della natura protagonisti del racconto:

C’era una volta una bellissima farfalla, con le ali fatte di tanti colori meravigliosi, che muoveva le ali al sole, in un bellissimo cielo azzurro”

(apriamo le gambe unendo le piante dei piedi; le mani circondano i piedi e iniziamo a muovere le gambe, spingendo le ginocchia verso il basso, compiendo dei respiri lunghi e profondi e immaginando che le nostre gambe siano le ali della farfalla, che si libra nel cielo infinito);

“ad un certo punto la farfalla arriva nei pressi di un bellissimo stagno, circondato da tanti alberi e fiori colorati; sulla riva dello stagno ecco apparire una rana, verde smeraldo, bellissima”

(ci mettiamo nella posizione della rana, accucciati, con le mani a terra tra le gambe e iniziamo a fare dei salti in giro per la stanza, fino a tornare al punto di partenza);

“la farfalla e la rana, dopo essersi salutate, si fermano a guardare le tantissime cose belle che erano intorno a loro; primi fra tutti, i grandi alberi che circondano le calme acque dello stagno

(ci mettiamo nella posizione dell’albero)

“Sentiamo il calore del sole sul nostro viso, le radici ben salde nella terra e i rami che si innalzano verso il cielo”

(se vogliamo qui possiamo anche alzare le braccia sopra la testa, mantenendo le mani unite);

“da dietro un cespuglio ecco apparire anche un cagnolino, che scodinzola felice e si vuole unire ai due piccoli amici;

(qui possiamo metterci nella posizione del cane)

“I tre piccoli amici continuano a guardarsi intorno e ammirano la bellezza delle montagne che si stagliano all’orizzonte;

(qui ci possiamo mettere nella posizione della montagna, in piedi, con le braccia lungo i fianchi, sentiamo come siamo bel saldi a terra e allo stesso tempo ci eleviamo verso l’alto);

“come i tre amici, anche noi ora ci sentiamo calmi e tranquilli; vogliamo raccogliere una goccia di questa bellissima luce che c’è nel cielo.

(portiamo le mani a coppa sulla testa, raccogliamo una goccia di luce e la portiamo dentro di noi, ponendo le mani sul Cuore).

A questo punto possiamo realizzare un disegno insieme al nostro bambino, che racconti la bella esperienza che abbiamo appena vissuto insieme.

Con tutti i disegni che abbiamo realizzato insieme possiamo creare un bellissimo album, l’album dei piccoli momenti di pace, da sfogliare tutte le volte che ne avremo voglia, ma soprattutto da far sfogliare al bambino quando sentirà un conflitto con i genitori o con i fratelli, o quando si sentirà agitato, per fargli ricordare che quello spazio di Amore e di Accoglienza c’è sempre, nel Cuore.